Da manuale. Le donne rimangono sole e allora si inviano messaggi per farle spaventare; il secondo uomo della famiglia se n’è andato e loro non possono andare avanti, non devono ..sono fìmmine! E’ proprio come disse una volta Rita Borsellino ai nostri microfoni, anche i magistrati siciliani per molti anni sbagliarono, pensavano che le donne più che raggiungere i propri uomini nei covi e fargli la pasta col sugo non servissero ad altro, e si sbagliarono, perchè si scoprì che molte tenevano le redini delle famiglie. Così non si può pensare che le tre donne, affrante dalla perdita di Gianluca, fiaccate dalla malattia e dalla morte di Mario, possano fermarsi. Certo, la giustizia le ha lasciate frastornate, devono cercare altrove la verità, ma non penso proprio che smetteranno di farlo. Anche perchè Donatella, Roberta e Alessandra non sono sole, c’è una intera società civile intorno a lei, e questa società civile è fatta di giornalisti, che non smetteranno mai di raccontare di Gianluca e che continueranno a cercare la verità; di magistrati e forze dell’ordine, che non chiuderanno mai l’occhio, pronti a cogliere nuovi indizi e nuove informazioni; di organizzazioni sociali, che mai fermeranno le domande e la richiesta di giustizia; del mondo politico, quello puro e convinto del valore della ricerca della verità; delle singole persone che ogni tanto si affacciano alla loro porta e solo con un sorriso, un caffè o un frase buttata lì gli fanno capire che non sono sole.
Non sappiamo se gli atti siano stati commessi da debosciati che mai si sarebbero permessi prima di fare un gesto simile, o da chi vuole fermare l’ondata di attenzione sul caso, una volta morto Mario potrebbero anche decidere di smettere le femmine, quelle lì, che possono dare fastidio ma poi, femmine sono, che possono combinare.
Non sono sole, che si capisca questo.
foto da www.gianlucacongiusta.org
Tra qualche tempo nessuno ricorderà questi vigliacchi, mentre i nomi di Mario e Gianluca continueranno a risuonare, assieme ai valori che ci hanno lasciato, nelle scuole, nelle piazze e in ogni luogo abitato dalla gente onesta. Per molte e molte generazioni