wanda ferro

 

 

 

 

 

Wanda Ferro e il suo contributo alla riunione della Casa delle Donne di FìmminaTv oggi a Lamezia, sulla doppia preferenza di genere in Consiglio regionale:

 

Il Consiglio regionale deve procedere alla introduzione della doppia preferenza di genere. La norma giace da troppo tempo nel cassetto, e non vorrei che si tentasse di arrivare senza far nulla alla fine della legislatura soltanto per mere logiche di calcolo elettorale e per l’istinto di autoconservazione di un Consiglio composto pressoché interamente da uomini. Sulla norma, che punta al riequilibrio della rappresentanza di genere nella massima assemblea calabrese per come previsto dall’art. 38 dello Statuto regionale e della legge 20/2016, c’è un’ampia condivisione da parte di associazioni, realtà culturali e sociali, ma anche delle forze politiche della nostra regione: è innanzitutto una norma di civiltà che può garantire reali opportunità di partecipazione delle donne alla vita politica e istituzionale. Mi piace precisare che la doppia preferenza di genere non garantisce una riserva di quote, ma è uno strumento che richiede alle donne di confrontarsi con la ricerca del consenso e quindi di confrontarsi in un ambito meritocratico. Allo stesso tempo alleggerisce il peso degli ostacoli di natura sociale e culturale alla partecipazione delle donne alla vita pubblica, e favorisce anche all’interno degli stessi partiti una migliore selezione di candidati, siano essi uomini o donne, e della classe dirigente in generale. La norma va quindi approvata al più presto, anche per essere recepita dalla legge elettorale calabrese in conformità alle norme nazionali e ai principi di uguaglianza sostanziale affermati dalla Costituzione, e per evitare di andare a nuove elezioni con il concreto rischio di ricorsi alla Consulta. La mia vicenda dovrebbe avere insegnato qualcosa. Per questo invito tutti i consiglieri a votare il provvedimento, dando ai cittadini una prova di efficienza legislativa e di civiltà giuridica. Intanto ho presentato una interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro per gli Affari regionali, affinché venga valutato un termine perentorio alle Regioni per adeguarsi alle normative sulla doppia preferenza di genere. Il dibattito sulla introduzione della norma deve comunque essere da stimolo alle donne calabresi affinché venga affermata una crescita della politica al femminile, che richiede una maggiore intraprendenza e una presa di coscienza del valore dell’impegno politico e dell’assunzione di responsabilità istituzionali. Ancora oggi le donne sono meno informate e meno interessate alla politica rispetto agli uomini. L’affermazione di una democrazia di qualità e di una politica di qualità sarà possibile solo se, grazie all’impegno delle donne, queste sapranno rappresentare l’intera società, con i suoi problemi reali, dalle diverse prospettive. Serve, insomma, una rivoluzione culturale che deve partire dalle donne al di fuori delle riserve e al di là dell’importante tentativo di riequilibrio istituzionale imposto dalle norme.

On. Wanda Ferro