alessandro Nicolò

“Il ministro delle Infrastrutture Toninelli intervenga in tempi brevi per promuovere un’azione di monitoraggio e verifica del sistema infrastrutturale dei collegamenti in Calabria, propedeutica alla realizzazione di una serie di attività di prevenzione e messa in sicurezza delle opere a rischio, anche in considerazione delle peculiarità geografiche nonché dell’alto livello di rischio sismico e idro-geologico”.

È quanto chiede il consigliere regionale Alessandro Nicolò.

“Per la sua connotazione morfologica ed orografica, con la catena montuosa che l’attraversa, dividendola in due versanti, la Calabria – sottolinea – è contrassegnata da importanti opere di connessione che richiedono regolare ed adeguata manutenzione per assicurare condizioni di agibilità e percorribilità. La condizione di sicurezza di molte strade e ponti della nostra regione, risulta compromessa da una manchevoleconservazione e dall’assenza di interventi di recupero che incidono sulla piena fruizione del territorio, con grave nocumento del diritto alla mobilità dei cittadini e delle stesse potenzialità di una regione le cui vocazioni turistiche rischiano di rimanere ‘solo sulla carta’”.

“La vicenda che ha interessato il Ponte Allaro – con la decisione dell’Anas di inibire la circolazione ai mezzi oltre le 7,5 tonnellate per un abbassamento dei piloni – è solo la punta di un iceberg. Da indagini svolte nel 2018 – prosegue – almeno otto infrastrutture richiederebbero puntuali verifiche da parte delle autorità coinvolte per accertarne il livello di sicurezza: quattro viadotti Fiume Mesima A2 tra Rosarno e Mileto; variante 106 tratto A, ponte Morandi a Catanzaro, viadotto Cannavino a Celico, ponte Petrace tra statale 18 tra Gioia Tauro e Palmi”.

“E verosimilmente, ve ne saranno tante altre – aggiunge – non perfettamente in linea con i vincoli attuali di sicurezza, anche alla luce dell’evoluzione delle tecniche di costruzione, dell’inevitabile processo di usura nel tempo dei materiali e dell’aumento di carichi di traffico e dunque dei mezzi pesanti, tutti elementi che impongono una più attenta ed accurata riflessione e valutazione. La tragedia di Genova ha creato allarme nei soggetti che detengono responsabilità di gestione e controllo delle infrastrutture di collegamento, inducendo a misure drastiche, quando per troppo tempo invece si è lasciato tutto inalterato”.

“S’intervenga prontamente e in maniera risolutiva per superare il problema della chiusura del Ponte Allaro – decisione che, aggiunge, segue anni di immobilismo e che rischia di aggravare ulteriormente il vulnus, in termini di collegamenti e mobilità, dell’area della Locride, sempre più isolata dalla Calabria e dal resto d’Italia”.

Secondo l’esponente politico: “Scelte di questa portata non possono essere assunte in via precauzionale matroppo tardivamente, senza aver contestualmente previsto ed approntato misure alternative di raccordo, funzionali allo scopo della sicurezza dei cittadini enella garanzia del diritto alla mobilità”.

“L’ennesima prova che ormai, e non solo in Calabria – evidenzia il consigliere regionale – si lavora costantemente in regime di emergenza senza far ricorso ad una coerente pianificazione e ad interventi di manutenzione ordinaria che siano contenitivi delle fragilità e delle criticità pur connesse all’usura legata al trascorrere del tempo”.

“La seduta della quarta Commissione consiliare convocata per il prossimo 6 settembre-conclude l’esponente politico di FdI- con all’ordine del giorno il ‘sistema infrastrutturale in Calabria e stato di sicurezza dei ponti e viadotti’ el’audizione dell’ing. Ferrara, coordinatore territoriale di Anas Calabria, sarà occasione per ribadire la priorità dell’attività di messa in sicurezza delle opere che insistono sul nostro territorio, accanto alla progettazione e realizzazione in tempi certi – ove imposto dalle necessarie verifiche tecniche – di nuove e moderne infrastrutture nel rispetto dei vincoli ambientali e delle più innovative prerogative costruttive”.