“Quello che abbiamo visto oggi, con la delegazione del Pd, nella baraccopoli di San Ferdinando, è quanto di più lontano dal concetto di ‘pacchia’ si possa immaginare. Serve uno scatto da parte della politica per porre fine a tutto questo”. A parlare è Enza Bruno Bossio, deputata dem calabrese che oggi, insieme a un gruppo di parlamentari guidati dal presidente Matteo Orfini, ha visitato i loghi dove viveva il sindacalista Sacko Soumaila, 29enne maliano ammazzato a colpi di fucile nell’ex fornace di San Calogero, nel vibonese. “Sacko era arrivato qui per lavorare ed era costretto a vivere nella baraccopoli. Qui ci sono migliaia di uomini, braccianti sfruttati, che sopravvivono in condizioni disumane, non degne di un Paese sviluppato. Il fatto che nessun membro del governo si sia sentito in dovere di visitare il campo la dice lunga sulla logica con cui questa maggioranza sta affrontando il compito di guidare il Paese: dimenticarsi degli ultimi, dei derelitti, che con il loro lavoro, ai limiti della schiavitù, garantiscono un ciclo economico. Farne addirittura dei capri espiatori solo per il colore della propria pelle, come conferma ogni giorno il ministro dell’Interno Salvini con le sue parole. Così la spirale d’odio non si fermerà, ma continuerà ad aumentare. La morte di Sacko deve servire per abbattere un muro fatto di ipocrisia ed omertà. Come Pd saremo in prima fila, oggi e domani, per questa battaglia di civiltà”.
Enza Bruno Bossio, PD: “A San Ferdinando l’inferno in terra”.
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