“Trascorsi alcuni giorni dalla ricorrenza del 1° Maggio, spenti anche gli ultimi echi dei più solenni impegni istituzionali in difesa dei diritti del lavoro e di tutela dei più deboli, assumiamo l’impegno di sollevare una questione irrisolta e lasciata finora cadere nel dimenticatoio dagli organismi che hanno precise responsabilità di governo”.
E’ quanto dichiara il Consigliere regionale Alessandro Nicolò (FDI) “richiamando ufficialmente l’attenzione su un ‘caso’ non secondario, quello che riguarda sette dipendenti del settore amministrativo della fondazione Campanella che non hanno avuto la possibilità di essere riposizionati, come 260 altri ex-colleghi, nel mondo del lavoro ma anche la sconcertante situazione di stallo in merito ad un bando emanato per altri 9 dipendenti del settore amministrativo appartenenti alle categorie protette”.
“Perchè sono rimasti esclusi alcuni ex-dipendenti? Come è possibile lasciare sul lastrico tante famiglie?”. Nicolò, che rende noto di aver depositato in proposito presso gli Uffici dell’Assemblea una Interrogazione con richiesta di risposta scritta, ricorda che “la Fondazione Campanella, costituiva un’eccellenza nel campo della ricerca in materia di sanità” e che la stessa “è stata posta in liquidazione, determinando conseguenze pregiudizievoli per i dipendenti”.
Ripercorrendo la vicenda, l’esponente politico riferisce che “260 ex dipendenti della fondazione Campanella, giustamente, sono stati ricollocati nel mondo del lavoro in seguito al superamento di procedure selettive pubbliche”. Ma si sofferma “sulla questione, a tutt’oggi ‘rimossa’ – sottolinea – di sette dipendenti del settore amministrativo della fondazione che invece non hanno avuto la possibilità di essere riposizionati nel mondo del lavoro” e rimarca che: “Si registra una situazione di stallo in merito ad un bando emanato per altri 9 dipendenti del settore amministrativo appartenenti alle categorie protette”, rilevando che “non è dato riscontrare alcun provvedimento del governo regionale in merito a tale ‘vexata quaestio’ che non è stata risolta dal management della Fondazione e dalla giunta regionale presieduta Mario Oliverio”.
“Ecco perchè – conclude Nicolò – abbiamo compiuto un passo ufficiale con gli strumenti propri di sindacato ispettivo per avere contezza di quali provvedimenti impellenti si intendano adottare per una risoluzione definitiva della problematica in una logica volta a garantire la possibilità di uno sbocco occupazionale per tutti gli ex dipendenti della fondazione Campanella. Nessuno escluso”.