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“Nel corso di una manifestazione contro la violenza sulle donne, organizzata dal Comune di Paola (CS) e tenutasi al Cinema Teatro Odeon, una bambina di tredici anni è stata fatta accomodare sul palco con tanto di microfono alla mano, ed incalzata da Deborah Granata, responsabile dei centri giovanili Calabria di Exodus di Don Mazzi, sotto lo sguardo della conduttrice dell’evento e giornalista Isabella Roccamo, dinnanzi alla showgirl Anna Falchi, è stata sollecitata a riferire delle violenze che, a suo dire, subirebbero le di lei mamma e sorella ad opera del proprio padre particolarmente violento”: è quanto riferisce il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale, destinatario di “una segnalazione in merito agli accadimenti, puntualmente riportati da una testata online. Ciò – evidenzia Marziale – non doveva accadere e non accetto che ci si giustifichi adesso dietro il paravento di un ‘effetto sorpresa’, perché buonsenso e dovere deontologico vogliono che davanti ad una simile situazione la bambina venga immediatamente posta in condizioni di riparo da possibili ritorsioni e strumentalizzazioni di sorta”.
Il Garante spiega: “Ho provveduto a redigere una denuncia destinata alla magistratura ed agli ordini professionali di appartenenza di alcune delle persone coinvolte in questa vicenda che ancora una volta testimonia come e quanto ci sia da lavorare per la piena affermazione dei diritti dei minori, in un Paese produttore di quintali di carte normative perfettamente inutili se alla fine non ci si preoccupa di rispettarle nella più totale impunità. Nel trattare la violenza sulle donne – conclude Marziale – non ci si è resi conto che proprio in quel momento, con quelle modalità, veniva ad essere violentato il diritto di una bambina ad essere protetta dalla comunità adulta”.

cc L’Ufficio Stampa