E’ stato illustrato, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala del Consiglio Comunale di Roccella, il “Progetto di recupero, salvaguardia e valorizzazione di alcuni vitigni autoctoni calabresi” che vede impegnato il Comune di Roccella Jonica, in qualità di Ente capofila mandatario, in partnership con la Facoltà di Agraria dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria e l’azienda vitivinicola “Cantine Lavorata”. I due soggetti istituzionali ed il socio privato hanno costituito un’ Associazione temporanea di scopo, l’ “Ats Coruacal”, al fine di mettere in atto il progetto, il quale è stato finanziato dalla Regione Calabria nell’ambito del Piano di sviluppo rurale Calabria 2007- 2013 (Misura 214 Azione 6 “Progetti comprensoriali per la salvaguardia del patrimonio genetico regionale) con un contributo di 220 mila euro.
Nell’introdurre la conferenza, il sindaco Certomà ha richiamato l’importanza della produzione vinicola nell’economia locale e la tipicità nel gusto di alcuni tipi di vino prodotti in loco, tra cui quelli dei vitigni di contrada Bosco Catalano. Il primo cittadino roccellese ha spiegato che il Comune metterà a disposizione un terreno di circa un ettaro , situato in contrada Mancino, nel quale verranno impiantati i vitigni a rischio di estinzione ed una volta collezionate le piante, gli agricoltori interessati del comprensorio potranno utilizzare gli innesti per i loro terreni.
Dal canto suo, il prof. Zappia ha ringraziato il sindaco Certomà, il vicesindaco Zito e l’Amministrazione comunale di Roccella per aver creduto nel progetto, scegliendo come partner l’università “Mediterranea” ed ha messo in luce la peculiarità dell’iniziativa. “L’obiettivo – ha precisato il docente – non è soltanto il recupero dei vitigni a rischio di estinzione, ma è soprattutto quello di valorizzarli dal punto di vista agronomico e diffonderli in un territorio che si deve qualificare per le sue peculiarità viticole. Questo ci consentirà di mettere ordine nella confusione che c’è in alcuni disciplinari della zona, perché avremo vitigni catalogati, classificati e potremo collezionarli in un terreno offerto dal Comune che è pubblico patrimonio della comunità e quindi offrirli a beneficio di tutti”.