Di seguito il testo dell’omelia del Vescovo Mons. Francesco Oliva tenuta ieri pomeriggio del corso della messa celebrata nella Chiesa di S. Antonio di Prisdarello.
Al termine della funzione è stata preannunciata -“non per iniziativa del Vescovo, ma non c’è nulla di male se viene fatta e compatibilmente con gli impegni già assunti per quella data cercherà di essere presente”- “la manifestazione pacifica del 25 aprile a Prisdarello. Per la Comunità è brevemente intervenuto Domenico Calvi che a nome di tutti ha ringraziato il Vescovo per aver scelto di presiedere la Messa a Prisdarello, ma lo ha ringraziato per le parole di incoraggiamento ed apprezzamento verso la comunità, ed in accoglimento degli insegnamenti contenuti nell’omelia ha dichiarato testualmente ” Faccio un appello a tutta la Comunità di lasciare da parte tutte le chiacchiere, le infondatezze e di fare delle opere caritatevoli, di andare sul perdono perchè solo con il perdono noi possiamo diventare dei buoni cristiani”: Infine ha invitato il Vescovo di partecipare alla tradizionale processione in onore a S. Antonio che si fa nella prima domenica di agosto”.
“Sento il bisogno di rendere onore alla memoria di quanti hanno contribuito all’edificazione di questa Chiesa di S. Antonio. Mi riferisco in particolare a mons. Vincenzo Nadile che con saggezza ed intelligenza pastorale ha operato in questa comunità in anni difficili. Ha saputo dare le giuste motivazioni, sviluppare il senso di appartenenza alla comunità e alla generosa partecipazione nella realizzazione di questa opera. Ma sopratutto merita stima ed apprezzamento l’opera del Vescovo del tempo mons. Giancarlo Maria Bregantini, che ha inaugurato e benedetto questa opera, così come ha benedetto questa comunità che ha saputo farsi coinvolgere in una gara di generosità, che ha consentito di portare a termine l’opera. Ma desidero esprimere il mio apprezzamento all’azione pastorale che padre Giuseppe Campisano da anni sta portando avanti questa comunità, mostrando la sua vicinanza alle tante ferite e sofferenze di molte famiglie qui abitanti.
“Viene fuori l’immagine di una Chiesa “ospedale da campo”, capace di prendersi cura delle ferite e povertà, di venire incontro alle fragilità del territorio. Territorio in cui, come un campo di grano in cui cresce il buon grano e la zizzania, fedeli coerenti e di grande onestà convivono con altri che manifestano tante fragilità morali essendo incappati in strade sbagliate.”
“So che tutti voi avete desiderato e vi siete adoperati nella costruzione di questa Chiesa. Devo ringraziare tutti, anche gli emigranti, che hanno contribuito a questa opera.”
Voglio però essere chiaro: la Chiesa non accetta che le sue opere siano realizzate con “denaro sporco”, proveniente da affari illeciti, dallo spaccio di droga, da usura o dallo sfruttamento del “sangue dei poveri”. Neppure accetta che queste opere possano essere occasione per acquistare consenso sociale, per mettersi in mostra e aumentare il proprio prestigio”.
“Lo avevo detto, ma lo ripeto: se -come qualcuno vuol far sospettare- ci fosse dietro qualche offerta di dubbia provenienza, restituisco ai poveri quanto eventualmente fosse stato così offerto. E’ questo il senso dell’offerta che consegno a padre Campisano a favore di una famiglia povera”:
Il ogni caso condivido col vostro parroco la via della carità: “La carità fraterna è la prima legge dei cristiani”. Non dimentichiamo la promessa delle scritture “Sopratutto conservate tra voi una carità fervente, perchè la carità copre una moltitudine di peccati”: Sconta i tuoi peccati con l’elemosina e le tue iniquità con atti di misericordia verso gli afflitti”:.
“Vorrei augurare a tutti di ritrovare la via del bene, della conversione operando nella carità”. Lo insegnava anche Sant’Agostino : “Come se fossimo in pericolo per un incendio correremmo per prima cosa in cerca dell’acqua con cui poter spegnere l’incendio, ugualmente, se qualche fiamma di peccato si è sprigionata dal fieno delle nostre passioni e perciò siamo scossi, rallegriamoci dell’opportunità che ci viene data di fare un’opera di vera misericordia, come se ci fosse offerta la fontana da cui prendere l’acqua per spegnere l’incendio che si era acceso.”
So che questa comunità è stata maltrattata per via mediatica. E’ stata maltrattata questa chiesa dall’arroganza di chi con metodi prepotenti -direi mafiosi- vi si è introdotto mosso da secondi fini.Siamo tutti d’accordo che non è corretto fare audience inventando fatti e notizie false. Questo offende la nostra sensibilità religiosa. Ma una via è possibile: boicottare trasmissioni del genere, boicottare le trasmissioni che mirano a suscitare scandalo più che ad offrire corretta informazione”.
Nota a cura di Vincenzo Logozzo Presidente della Consulta delle Associazioni