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L‘articolo apparso su “Il Giornale” in data 01/04/2016 e dal titolo “Calcetto e pizzini: macché’ ndrangheta era solo una bufala”, in cui un nuovo pot-pourri di accuse e polemiche sono indirizzate allo Sporting Locri, con riferimenti gratuiti anche alla nuova dirigenza, ci spinge alla seguente riflessione: ma alcuni giornalisti di caratura nazionale, dall’ alto della loro onniscienza, condita da intervalli regolari al sapore di Spritz sorseggiati a migliaia di km di distanza da una terra di cui non conoscono minimamente le dinamiche, non farebbero meglio ad astenersi dallo sputare sentenze prima ancora di chi ha l’ incarico istituzionale  (la procura) per farlo? Si sarebbe preferito, per caso, che le minacce avessero avuto epilogo sanguinoso così come il copione, già scritto per la Calabria, prevede da sempre?

“Questo accanimento  nei confronti di tutto quello che riguarda lo Sporting Locri – dichiara il Presidente Zadotti – ci ha francamente stancati. L’ ex Presidente Armeni ha comunque ceduto, in questa vicenda, una squadra su cui aveva investito impegno e passione e rimane lui la parte lesa. Continuare ad attaccare mediaticamente la società non fa bene a nessuno, specie alle ragazze dello Sporting che  vogliono solo  giocare a futsal e vogliono farlo bene, al netto di polemiche, veleni da prima pagina e rivendicazioni varie” .

 

Locri, 06.04.2016                                                                Ufficio Stampa Sporting Locri