Giovanni Muraca

“Ho letto con gioia ed un pizzico di commozione la lettera aperta scritta da Irene e Alessandro, due ragazzi reggini che si schierano apertamente dalla parte di Tiberio Bentivoglio chiamando i loro coetanei a raccolta e lanciando un’iniziativa di solidarietà prevista per il weekend del 12-13 marzo. E’ significativo che a cogliere la sfida per una svolta in senso legalitario per il futuro della città siano proprio dei ragazzi, soggetti che sono lontani anni luce dai pregiudizi e affidano il loro slancio emozionale ad un’iniziativa assolutamente lodevole che come Amministrazione vogliamo appoggiare in pieno. Fin dal giorno del suo insediamento quest’Amministrazione ha eletto la lotta contra la ‘ndrangheta come uno degli obiettivi più qualificanti da perseguire. E’ un processo lungo, ovviamente, assolutamente in salita e nient’affatto semplice. Ma la grande reazione popolare che è seguita all’invito del Sindaco Falcomatà ad una scorta civica nei confronti di Tiberio Bentivoglio è un segnale importante che non va affatto sottovalutato. Quella sera di fronte la saracinesca incendiata del deposito di Tiberio c’era tantissima gente. Tutti uniti con un obiettivo, che non era solo quello di solidarizzare con l’imprenditore testimone di giustizia, ma anche quello di dichiarare una reazione di massa contro la violenza mafiosa. E quelle parole pronunciate dal Sindaco dentro il megafono hanno urlato l’indignazione di un’intera città che proprio stringendosi attorno al primo cittadino ha trovato la forza per ribadire il suo secco no al giogo mafioso: Reggio Calabria si è rotta le palle! La città ha voglia di cambiare, di crescere, di lasciarsi dietro le spalle un passato di violenze e soprusi. Va esattamente in questa direzione la delibera approvata dalla Giunta comunale per il sostegno fiscale agli imprenditori vittime di racket e alle imprese sottoposte a controllo da parte dell’amministrazione giudiziaria che saranno agevolate sugli appalti pubblici. Un segnale di rottura che l’Amministrazione ha voluto assumere con coraggio e determinazione, proprio per dare la sua testimonianza concreta. Non è vero che contro le mafie non si può fare nulla, anzi. Ognuno di noi può fare qualcosa, ognuno nel suo ruolo, ognuno secondo le sue possibilità. E’ proprio questo lo spirito che devono aver colto i giovani Irene e Alessandro quando hanno preso la penna in mano per scrivere ai loro coetanei e chiamarli a raccolta per un’iniziativa di solidarietà a Tiberio Bentivoglio. L’amministrazione ha già in programma altre iniziative simili. Tutte finalizzate all’obiettivo generale che è la riapertura della piccola impresa di Tiberio che è ormai diventata un simbolo di resistenza di questa città. Il Sindaco Falcomatà lo ha promesso quando il fuoco appiccato dai vigliacchi che hanno incendiato il deposito di Tiberio non si era ancora del tutto spento: non lo lasceremo solo, tutta la città sarà dalla sua parte. E’ un impegno solenne che vogliamo portare a termine. Così come fermo sarà il nostro impegno nella battaglia contro le mafie che da decenni frenano lo sviluppo della nostra città. Reggio Calabria assomiglia tanto ad una piantina sballottata da un forte vento di tramontana. Il nostro compito è quello di sorreggerla, proteggerla, innaffiarla con iniziative come quella promossa da Irene e Alessandro. Dirà il tempo se avremo fatto bene, ma io sono certo che un giorno quella piantina avrà la forza di crescere, trasformandosi in un albero alto e forte, con le radici ben piantate sul terreno e rami solidi sui quali costruire il futuro dei tanti Irene e Alessandro che sperano in un domani diverso nella nostra città”.