Non si deve mai scrivere a caldo, soprattutto quando si tratta di temi così delicati. E a freddo ancora io non mi ci trovo, combattendo dentro me stessa la profonda fede verso la giustizia, il valore della norma e gli uomini che ne sono a servizio e la profonda fede in ciò che è giusto, nella compassione, nel verbo dovere prima del verbo potere.
Eppure occorre fermare il momento e concedersi una lunga e attenta riflessione. Frequento da troppo tempo i tribunali per non capire che la pressione mediatica su questa storia c’è, è innegabile che sia così. Ma quanto questo può aver influenzato una decisione così grave? Quanto si è riusciti a togliersi dalla mente le parole, le tensioni, anche le sensazioni che potevano annebbiare la lucidità di un giudizio esclusivamente tecnico?
Perchè in Tribunale non esiste sentimento, senso del giusto (ma fino a un certo punto) e “libera interpretazione” dei fatti. Tutto è tecnico, quasi matematico: un reato, le prove, la misura (con attenuanti e aggravanti) che determina l’eventuale condanna. Eppure anche nella giustizia un margine viene lasciato, al buon senso, alla percezione, all’equità.
Dov’è stato lasciato quel margine? Quell’umanità che rende più giusta la legge? Perchè da oggi ci si chiederà questo, dov’è la giustizia e dov’è la legge? Chi serve chi?
Terribile domanda, che mina lo stesso equilibrio del nostro Stato. Mettere in dubbio il valore della legge, quella che tocca i valori più profondi dell’umanità crea presupposti pesanti, inimmaginabili.
Chi sbaglia paga, anche se lo ha fatto in buona fede, e se lo ha fatto in mala fede paga ancora di più. Non è ferma la questione, è in piena mobilità verso il tentativo di comprendere, e per capire devi farti delle domande. I perchè.
Perchè così dura? Perchè dopo un pronuncia precedente della Cassazione che qualche indicazione la dava? Perchè adesso?
Cosa rende così pericoloso un uomo che sembra innocuo, buono, che tende la mano agli ultimi?
Perchè adesso, a ridosso delle elezioni regionali che stanno registrando sempre meno affluenza alle urne? In un momento in cui la più alta forma di libertà può essere espressa e pericolosamente manipolata ?
Perchè?
La Direttora