L’ultimo appuntamento domenicale de Le Muse è stato il -1 marzo scorso – e da allora, il Laboratorio delle Arti e delle lettere “Le Muse”, ha sospeso ogni attività, ogni programmazione che era stata già, ampiamente organizzata fino al mese di giugno. Il presidente Giuseppe Livoti, ricorda, le difficoltà in questo momento di creare obbligatoriamente quella -distanza sociale- che il – corona virus- ha generato, provocando un reale distacco dal quotidiano e da quel senso di unione e di caratterizzazione che da sempre presenta l’associazionismo in una città come Reggio Calabria. E’ dura rompere un filo d’Arianna iniziato 20 anni fa ed è dura fare proposte ed essere –alternativi- con un bollettino di guerra caratterizzato da morti e tensioni emotive. I soci muse, così, vivono un momento di smarrimento, di paura, ma, anche e soprattutto di straneamento, soprattutto per coloro i quali, essendo anche soli in famiglia, anche tramite l’associazione “Le Muse” ritrovavano quel senso di unione “solidale-culturale”, tenuto insieme, dalla voglia di intraprendere un percorso comune attraverso una sana speculazione intellettuale. Così il Consiglio Direttivo, consapevole dello stato di fermo obbligato e della mancanza di logistica per essere operativi, ha pensato di mantenere -ogni settimana-, tramite l’aiuto di tutti i soci, con beni di prima necessità la mensa della Casa Accoglienza al Soccorso, rispondendo fermamente all’appello di mons. Giorgio Costantino. Non è per “Le Muse” una novità, – continua – Livoti, poiché nel periodo di Natale e Pasqua abbiamo sempre collaborato ad aiutare con -generi alimentari- la nota struttura che svolge un ruolo primario per sfamare le “nuove povertà” di Reggio Calabria Sud. Mons. Giorgio Costantino -guida spirituale e riferimento delle Muse-, fa presente Livoti- è forma fisica ed “segno fatto uomo” della Chiesa di oggi, aperta alle urgenze, libera anche dalla burocrazia, accorciando i tempi ed i metodi e, sicuramente non lo lasceremo “solo con i volontari”, riconoscendone -ruoli e richieste-. La donazione, in questo primo momento sarà in particolare con bottiglie di acqua e contenitori, mentre
proseguirà nelle prossime settimane in base alle necessità che si presenteranno. Una carità dettata non dalla consegna di -denaro- ma di ciò che necessita nel quotidiano, in un mondo in cui il -senso del quotidiano- si è smarrito.