“Non è certamente facile fare previsioni sugli sviluppi e sugli esiti delle Elezioni regionali del 26 gennaio 2020. Nonostante ciò, possiamo provare a fare una valutazione preliminare limitandoci alle grandi linee in assenza di sondaggi elettorali affidabili per campione e per metodologia. Anzitutto, deve segnalarsi che le liste proporzionali provinciali sulle tre circoscrizioni elettorali (nord, centro e sud) che sono state fissate dalla legge (la legge regionale Calabria n. 1 del 2005) sono molte. Per la precisione, sono 14 e sono in prevalenza riferite (cioè coalizzate e collegate a livello regionale) alla aspirante Presidentessa regionale on. Jole Santelli. Sulla base delle 6 Liste provinciali presentate a suo supporto, la candidata Jole Santelli parte fovorita nella corsa (partita peraltro tardi sul maggioritario). Ma invero, sulla base del gradimento politico personale (mai testato su preferenza regionale), la ex Vice-sindaco berlusconiana del Comune di Cosenza parte sfavorita nell’elettorato regionale maggioritario. Le aspettative sono apparentemente medioalte per il candidato Pippo Callipo, che ha solo tre liste provinciali a lui collegate (Liste proporzionali a suo supporto, cioè liste presentate su base circoscrizionale). Le aspettative sono invece medie per Carlo Tansi che, nella competizione elettorale, è partito in netto vantaggio temporale sugli altri e che pare svolgere il ruolo di forza anti-sistema, ruolo perso dal 2018 dal m5s su scala nazionale. Per il candidato maggioritario della coalizione a due, il prof. Francesco Aiello, peseranno molto probabilmente sull’esito delle 2 liste a lui collegate le divisioni e la indecisioni per la candidatura maggioritaria a Presidente. Il vero dato significativo del voto del 26 gennaio sarà certamente la bassa partecipazione al voto, che si prevede in netto ribasso sul novembre 2014 in relazione a vari dati di contesto (non escluso il dato metereologico). Il divieto di voto disgiunto lista/presidente favorirà, molto probabilmente, la candidata Santelli. Una variabile poco prevedibile sarà costituita dall’esito delle liste nuove (Dp, Lega per Salvini, Tesoro di calabria, civica di Aiello). In calo, invece, saranno le liste storiche della Destra calabrese (forza Italia, cdl e ucd), con l’eccezione di Fratelli d’Italia che è stato beneficiato da variabili nazionali e regionali di chiara evidenza (vedi dati Umbria, Abruzzo e Basilicata). Pochissime saranno le Liste provinciali che accederanno ai 30 seggi del Consiglio Regionale calabrese superando i due sbarramenti del del 4 e dell’8% (per lista provinciale e regionale, rispettivamente). L’esito maggioritario ragionale sarà, molto probabilmente, orientato a ripetere i fenomeni già manifestati nelle precedenti tornate (2000, 2005, 2010, 2014) di alternanza al governo dei Poli elettorali e di transumanza degli elettori tra CDX e CDS. Come già nel passato, non irrilevanti saranno gli esiti del terzo/quarto polo. Assente tra le Liste (provinciali) la Sinistra politica di area non PD (Verdi, Pap, Sinistra italiana e altri), a differenza della situazione emiliana che però ha il voto disgiunto disponibile. Gli elettori della regione Calabria, infine, voteranno ancora una volta senza quasi nessuna misura di parità di genere che invece è prevista ed operativa in quasi tutte le regioni italiane di pari o superiore taglia territoriale, in forza della legge n.20 del 2016 e dei vincoli costituzionali prescritti fin dalle riforme costituzionali del 1999/2003 ( cioè da oltre 20 anni ). Le elezioni calabresi, anche sotto questo profilo, segnano e distinguono un sistema politico regionale debole ed arretrato” (Walter Nocito, Docente Istituzioni di diritto pubblico, UniCal, Rende).
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