frana geraceQuattro giorni con un banchetto e la gente a fare la fila: geracesi e turisti, moltissimi gli stranieri spesso appena arrivati in piazza dopo aver percorso gli 8 chilometri da brividi che separano Locri dalla città millennaria. E come tirarsi indietro dopo il “percorso di guerra” con frane, asfalto dissestato, buche al margine della strada? Così, nei 65 fogli che in calce alla petizione popolare «SP1 (ex SS111): viabilità a pezzi, Gerace non può più attendere», e nelle 1.459 firme con accanto numero di documento e indirizzo, compaiono molti nomi tedeschi, francesi, inglesi, spagnoli. E perfino di qualche giapponese o turisti provenienti da Continenti lontani. Tutti provati dalla gimkana appena effettuata per arrivare in paese, e stupiti nell’apprendere che la strada si trova in quelle condizioni da anni.

L’iniziativa lanciata da un gruppo di cittadini, fra i quali diversi emigrati tornati per le ferie, ha colto nel segno, anche perché il problema è reale e sentito, e non riguarda solo il tratto Locri-Gerace: oltre il paese, andando verso Gioia Tauro, anche altre frazioni vivono lo stesso dramma, così come le strade di campagna – pur se in maniera minore – che aggirano la Provinciale e possono essere valide alternative con un po’ di manutenzione. Proprio quella che è mancata alla SP1, che in tre anni ha visto diventare piccole fratture nell’asfalto vere e proprie  voragini.

La petizione con le firme è stata inviata, lunedì, via Pec come detta il protocollo, al Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, e con la stessa modalità agli altri destinatari, ognuno per le proprie competenze: il Capo Dipartimento Protezione Civile presso la Presidenza Consiglio dei Ministri Angelo Borrelli; il Governatore della Regione Calabria Mario Oliverio; il Capo Dipartimento e il dirigente ad interim della Protezione Civile presso la Presidenza della Regione Calabria ing. Antonio Morabito e ing. Domenico Pallaria; il Presidente della Città Metropolitana Giuseppe Falcomatà e i Sindaci di Gerace e di Locri Giuseppe Pezzimenti e Giovanni Calabrese. La petizione in sostanza chiede la massima rapidità per la realizzazione della convenzione siglata da Protezione Civile della Regione e Città Metropolitana il 7 maggio scorso (fine lavori prevista il 20 ottobre del prossimo anno nelle zone Locri, Barbara, Puzzello, Campo, Borrì, Badea, Gerace nell’ambito di un primo intervento di 1,2 milioni di euro), ma anche interventi immediati per la sicurezza, paventando nel frattempo nuovi possibili crolli o eventi luttuosi «il cui peso ricadrebbe per intero su chi finora non ha mosso un dito» e l’isolamento di «un intero paese come Gerace dal resto del mondo, con tutto quel che ne consegue».

Ma dal continuo confronto con i cittadini, i promotori della petizione hanno raccolto anche diverse proposte, che hanno condiviso, “girandoli” ai loro interlocutori: immediati interventi per un’adeguata segnaletica verticale, orizzontale e luminosa; l’adeguata segnalazione delle strade alternative per aggirare la SP1, effettuando i necessari lavori di ripulitura, deforestazione e illuminazione in alcuni tratti, con adeguata segnaletica lungo il percorso; nella zona denominata “Puzzello”, per evitare la frana più pericolosa, si chiede di utilizzare una strada rurale già esistente, con un eventuale senso unico-alternato regolato da semaforo.

Infine, da segnalare che la mobilitazione dei cittadini geracesi, ma soprattutto la situazione in cui versa da tre anni la strada che conduce a una “perla” del Mezzogiorno come Gerace, fra i Borghi più belli d’Italia, tutelata dalla Sovrintendenza alle Belle Arti, Bandiera Arancione del Touring Club, è giunta alle orecchie dei conduttori della “Zanzara”, il popolarissimo programma di Radio 24, l’emittente del Sole 24 Ore, che ne hanno voluto fare il simbolo del dissesto idroleologico italiano e della fragilità di un Paese che è all’ultimo posto in Europa per sicurezza in fatto di frane, come ha sottolineato Mario Tozzi. Il noto geologo, volto televisivo interpellato spesso quando si parla di problemi ambientali, ha presentato la Calabria come la regione più fragile di questo paese fragile, che conta 620 mila frane sulle quasi 780 mila censite in tutta Europa e dove manca la cultura specifica e non si capisce perché “ci si sorprende ancora” quando accadono i disastri. Dallo studio di Milano, in “Effetto Notte Estate”, il giornalista Andrea Ferro ha raccontato agli italiani la vicenda della SP1, battezzandola «la strada dalle otto frane», intervistando due dei promotori della petizione, Simona Mulè e Francesco Migliaccio; l’assessore alla viabilità della città Metropolitana di Reggio Calabria Demetrio Marino e il sindaco di Gerace Giuseppe Pezzimenti

(foto “videoinvolo”)